A giugno 2017, la situazione politica in Myanmar e in Karen State è ancora molto complessa, in particolar modo per le minoranze etniche, ma è possibile scorgere alcuni segnali positivi. Ad esempio il governo ha recentemente avviato il processo di riconoscimento formale di U Way Klo e di undici villaggi vicini, che dovrebbe concludersi entro agosto di questo anno. A seguito di questa apertura, un quinto degli abitanti di U Way Klo, di etnia Karen, ha scelto di tornare nei luoghi di origine. La maggioranza della popolazione, invece, costretta dalle circostanze politiche a costruirsi un rifugio in questi luoghi remoti e a viverci per più di dieci anni, si è ormai abituata a considerare questi villaggi come propria casa: nonostante l’ambiente naturale poco accogliente e le condizioni di estrema povertà, non è ancora pronta ad abbandonarli.
La principale sfida per Moses, e per la popolazione locale, è proprio quella di studiare nuove strade per rendere gli abitanti sempre più indipendenti dagli aiuti esterni, anche grazie alla microeconomia attivata dalle Scuole Nella Giungla.
Per quanto la partenza di alcune famiglie del villaggio abbia comportato una leggera diminuzione degli studenti iscritti, il numero totale delle iscrizioni alla scuola di Moses sarà probabilmente in aumento, poiché essa è rimasta l’unica scuola superiore attiva lungo il fiume Salawin dopo la chiusura della scuola superiore del villaggio vicino a U Way Klo.