Le notti nella giungla sono lunghe, ma bellissime. Insieme ai rumori della foresta e dei bimbi che dormono o che piangono c’è il più bello spettacolo mai visto: il cielo stellato. Complice l’assenza di inquinamento, anche luminoso, vivide e chiare nelle notti senza luna, vedi le stelle sorgere e tramontare nella valle stretta di U Way Klo, come in un film 3D millenario. Fuori a fumare, nella notte lunghissima, guardo il cielo e gioco a cercare le Pleiadi, Orione e la sua cintura. Ho con me un’app che mi tiene compagnia e una musica dolce mi accompagna nell’osservazione.
Quest’anno, per caso, ho condiviso questo momento solitamente solitario con alcune bambine dell’Ostello, così tutte insieme ci siamo improvvisate cacciatrici di stelle. Raccontavo di Leda e il cigno, di Castore e Polluce, mentre il cielo dell’anno nuovo dava il meglio di sé.
Notte dopo notte, un gruppo di stargazer è nato nella giungla, affascinato e spontaneo.
Ogni secondo era una lezione di storia, di matematica, di astronomia, di amore… e il cielo, tra una lezione e l’altra, ci regalava anche tante stelle cadenti, come messaggi reali di un dialogo senza tempo e senza spazio. Nasce così il più grande spettacolo, sotto un cielo stellato, in una notte di gennaio, con un’armonia di cuori.
Forse, ora, anche tu ogni volta che vedrai la cintura di Orione penserai a noi, ai nostri occhi che come stelle cercano nuovi mondi, pieni di fiducia e di speranza.
Patrizia Saccaggi (Socio fondatore e volontario sul campo)