Un migrante in genere paga 3800 THB per essere “registrato”. Questa cifra che corrisponde più o meno ad 80 euro sembra bassa , ma collegata alla realtà locale, è considerevole ( circa un mese o più di duro lavoro) e spesso viene trattenuta dal salario.
Il pagare la tassa di registrazione non esenta il Birmano dall’essere oggetto di soprusi come l’estorsione da parte della polizia, poiché i permessi sono in genere detenuti dai datori di lavoro.
L’essere lavoratori legali non ha mai consentito al Migrante di muoversi liberamente nell’ambito nazionale, da sempre, possono muoversi solamente nell’area di lavoro o nelle vicinanze.
Inoltre i migranti non hanno mai potuto accede ai servizi sanitari, la discriminazione, i problemi di lingua e la difficoltà di comunicazione sono un’ulteriore ostacolo, l’intervento dei datori di lavoro a volte è determinante.
Le donne migranti lavoratrici non possono così avere nessun tipo di controllo medico quando fanno domanda di esami o indagini di routine in caso di gravidanza.
Molti lavoratori devono restituire, con il loro lavoro, la spesa per il permesso di lavoro al proprio “padrone”. Spesso accade che quest’ultimo faccia dei falsi permessi per i lavoratori, ma si faccia rimborsare con denaro “vero”…quindi il migrante crede di avere il permesso e invece non ce l’ha.
Lo spauracchio della deportazione per i Migranti illegali, scoraggia i lavoratori stranieri a chiedere il rispetto dei propri diritti: le loro lamentele spesso vengono ignorate persino in caso di eventi criminosi, questo incoraggia i datori di lavoro a trattarli a loro piacimento.
Le recenti leggi che impediscono ai lavoratori migranti di possedere telefonini, motorini e di lasciare le loro abitazioni durante la notte li fanno vivere in un costante clima di paura e hanno fatto crescere in modo esponenziale estorsioni, violenze e abusi senza che possa essere chiesto aiuto.
La Tailandia si sente minata dal costante aumento dei migranti, non considera discriminate la privazione dei diritti per i Migranti ma una misura necessaria per la sicurezza del Paese e c’è solo qualche piccola chance molto remota che una richiesta di annullamento della legge possa essere accolta.
La speranza per il futuro è insita in un processo di superamento delle diffidenze che possa portare ad una migliore convivenza fra i Migranti e la Comunità Thailandese.