14 Novembre 2015
Emozioni & Sensazioni dopo il Risultato Elettorale in Myanmar
L’emozione è grande mentre si aspettano le notizie, mentre si teme che il sogno non possa realizzarsi, mentre gli spettri del passato fanno temere un futuro vicino. Se hai paura non vivi più, se non hai coraggio ogni emozione è monca nel suo nascere: godiamoci questi giorni speciali, sicuri che saranno solo i primi di una lunga serie per i Meravigliosi Popoli del Myanmar!
Freedom from Fear!
Tanti anni insieme per loro: i più piccoli e i più poveri. Sono i vostri giorni, i giorni in cui il Mondo sa che ci siete! Congratulazioni piccoli cuori del Myanmar, un raggio di luce sui vostri occhi bellissimi.
Come granelli di un Rosario sfilano i giorni del passato, quelli ruvidi, taglienti, dolorosi quasi non si ricordano più.
Ci siamo incontrati poco dopo la Sua liberazione, nella Sua casa, un’ora e mezza di Emozioni e Conferme su Sue Qualità. Allora molto Entusiasmo e molti Dubbi su sviluppi per il futuro del Myanmar.
Ora sul carro del vincitore sono saliti tutti, anche chi, fino a poco tempo fa, chiamava DawAung San SuuKyi “Lei” e sogghignava con disprezzo e soddisfazione per la sua sorte.
Ora la amano tutti, e c’è di che amarla: la semplicità con cui si sa donare a tutti, la gentilezza mista a una forza leonina, la pazienza, la competenza ferma.
Una Donna che ricorda molte delle Sue Donne.
Attorno a Lei ci sono figure che le assomigliano: Martin, Susan, per non fare nomi.
Nessuna di loro è spocchiosa, superba o distante. Sono tutte una di noi.
Tutte loro avrebbero potuto avere una bella vita, figlie di famiglie importanti, con un’educazione eccellente, internazionale ed invece si sono spese, hanno lottato.
Hanno donato i loro figli, fratelli e genitori, hanno patito la prigione, le ingiurie, le offese, e hanno sempre saputo porgere l’altra guancia. E ora, attorniate da tanti uomini simili a loro, U Gio’ ne è un esempio insieme a MUso, MaungLay , U Po, U Sa (uso nomi fittizi per non offendere le loro belle anime, sensibili e timide), cambieranno un crogiolo di vizi, di malcostume, corruzione, superbia, ignoranza, megalomania, prevaricazione verso i deboli e i più vulnerabili.
La Sua Voce dolce, e forte, il suo sguardo fermo e gentile ti entrano nel cuore, quando parla del Suo Popolo, con un amore materno vero. Ha rinunciato a veder crescere i suoi figli, ad accompagnare un marito amato nell’ultimo viaggio, ha rinunciato a tutto per il suo Popolo, per i suoi Bimbi.
Quando vedo le congratulazioni di altri “attivisti” che, dalla bambagia di una nazione lontana, ne approfittano per proporsi, mi viene la nausea, specie quando sono donne (in realtà donne molto scarse, che hanno avuto il luccichio di uno pseudo-potere solo grazie all’essere di sesso femminile, discriminazione al contrario, ancora più inapprezzabile).
Vai Mamma Su, vai insieme alla schiera di Amici Fidati e sinceramente coinvolti nel tuo stesso progetto! Ora inizia il cammino, come in una nascita, il parto è solo l’inizio, ora sarà il tempo di mettere i semi a dimora, di essere a volte duri con le erbe infestanti, di tessere i giorni per farne un futuro, con dolce fermezza, senza amici, alle volte, per il bene comune.
Non sarà facile, e a ogni inceppo molti, da est ad ovest, ne saranno contenti, con un’invidia malcelata e becera, come solo i gelosi sanno fare.
Ti metteranno in bocca parole che non hai mai detto, ti disegneranno con colori che non ti appartengono, traviseranno le tue parole per ritorcertele contro, e urleranno per farsi sentire, come solo gli sciocchi sanno fare.
Ma tu andrai avanti, come ogni Piccola Donna che si rispetti, con radici profonde.
Auguri Amay Su, tu e il tuo Popolo ce la farete, senza alcun dubbio!
Patrizia
25 Febbraio 2011 – Immagini dell’incontro dei volontari di Moses con Aung San SuuKyi.